[Lu 14:25]
Il Signore ci chiede di rinunciare a tutto ciò che si sovrappone a Cristo, ma poi, in Cristo, Egli ci dà tutto pienamente.
Il giusto, cioè chi crede ed opera per fede, se pure provato (per amore di Gesù e non per i propri peccati) sa che il Signore lo libererà, perciò non cade nella disperazione.
Malgrado il peccato regali una prima fase di soddisfazione, in seguito il suo frutto è comunque un danno. Non pensiamo che non succeda nulla.
Ogni genitore dà il meglio ai figli. Se crediamo in Gesù Cristo, diamo questa priorità ai nostri figli. Razionalmente concordiamo che la qualità della vita dipende dall'amore: mentre amiamo, ne riceveremo. Non si sazia invece chi cerca di realizzarsi possedendo qualcosa.
Facciamo il bene, spezziamo i legami malvagi; ricordando che, nel bene e nel male siamo una testimonianza.
Odiamo la parte dei nostri affetti che cerca di allontanarci da Dio, ma amiamo, prima di tutto, la nostra casa, per poter amare fuori. Obbediamo ai genitori per obbedire ai pastori. Amiamo i fratelli vicini e poi quelli lontani e poi tutti gli altri. Scegliere l'uno trascurando l'altro secondo convenienza sarebbe abominevole.