[ATTI 4:19-31]
Ciascun cristiano ha una storia di maggiore o minore fedeltà, tutti sbagliano nel percorso, ma a chi crede viene data la potenza per operare nel nome di Gesù Cristo.
Non riceviamo lo spirito dell'uomo, che spesso trasmette paure con la sua parola, ma radichiamoci nella Parola di Dio, che produce fede.
Non pensiamo di essere creditori di Dio, pretendendo i beni della chiesa in cambio del servizio cristiano. Riteniamoci servi disutili, aspettando l'aiuto senza pretese, altrimenti meglio non servire.
Ogni scelta in direzione del bene della chiesa va bene, ogni tempo ritagliato per fare qualcosa di buono, ma chi sceglie di essere servo, sceglie di dedicare quel tempo all'ubbidienza.
Chi è discepolo consacra se stesso ogni giorno a Dio nel posto affidatogli da lui e sperimenta di continuo i suoi miracoli.
Il Regno di Dio non è per i vigliacchi, Gesù Cristo è stato ucciso ed ha sofferto; come suoi figli spesso, non accettiamo le ferite che il combattimento cristiano comporta. Siamo coraggiosi, partecipiamo alle battaglie della fede.