[1Filippesi 4]
La concupiscenza finisce per sviare anche cristiani con alle spalle una grande storia di servizio a Dio. Non possiamo parlare di ciò che non viviamo.
Se non ci consacriamo, amando i fratelli, perderemo la luce.
Gesù Cristo si interessa della salvezza delle anime, ma ha chiesto ai propri figli di fare la volontà di Dio in terra com'è fatta in Cielo, quindi di stabilire la giustizia sociale, seppure con sapienza.
Non siamo dunque passivi di fronte alle ingiustizie: la mansuetudine non è questa. Ma prima di combattere contro il male nel mondo, dobbiamo aver saputo ordinare se stessi, essere ordinati nelle proprie case.
Il Signore guarda il cuore dell'uomo, non le apparenze, né la condizione di peccato, quindi non giudichiamo come i Farisei, sapendo che lui si servì di due prostitute per salvare i servi di Dio, ai tempi di Giosuè.
Dio non è un giustiziere, anche se chi è toccato dal male lo vede spesso così. Di fronte agli accadimenti negativi, chiediamo la comprensione a Dio, non ci affrettiamo ad interpretazioni umane.
Sia il nostro obiettivo primario sulla terra, quello di servire Dio ed i suoi figli, così non avremo legami.